sabato 2 giugno 2012

Un piazzista, un razzista e un cabarettista

Certi elettori Italiani hanno una vera predisposizione genetica a farsi abbindolare da “incantatori di elettori”.

Berlusconi. Piazzista di scope elettriche, passò all'attività di agente immobiliare e, nel 1961, fondò la Cantieri Riuniti Milanesi. Il primo acquisto immobiliare fu un terreno a Milano, per 190 milioni di lire, grazie alla fideiussione del banchiere Carlo Rasini ( titolare e fondatore della Banca Rasini, indicata in diversi documenti della magistratura come la principale banca del nord usata dalla mafia per il riciclaggio di denaro sporco. Nella Cantieri Riuniti impegnò 30 milioni di lire, secondo quanto da lui affermato, provenienti dalla liquidazione di suo padre, direttore e procuratore della Banca Rasini. Da lì in poi la sua fortuna e ricchezza non si sono più fermate e gli hanno permesso la discesa in politica. Guardando questo curriculum gli Italiani hanno fatto un’equazione. Sbagliata. Se ha saputo creare e gestire un impero così bene, diamogli il governo dell’Italia. Siamo in buone mani. Sì ! Si sono visti i risultati dei suoi governi!


Bossi. Il razzista. Perito elettronico, cantante. Inizia in sordina la carriera politica e si accontenta di strillare “ via i terroni” e “Roma Ladrona” il suo appeal non possono essere i soldi (perché li farà solo da quando arriverà a Roma) il successo imprenditoriale nemmeno, perché non ha mai lavorato. Ma si sa! Frasi come “ W l’autonomia della Padania, cacciamo gli extracomunitari, bombardiano i loro gommoni, Berlusconi è un mafioso, e ancora Roma Ladrona”, fanno presa. Sugli idioti. E arriva al successo politico, al governo, alle regioni, nei comuni, si diffonde come una pianta infestante, fino alla misera fine di cadere, sparire per aver preso il virus che voleva estirpare. Quello della corruzione politica, dell’interesse personale, dell’appropriazione indebita.

Grillo. Il cabarettista. Ha scommesso su una politica contro la politica, è furbo, ha fatto un investimento a costo zero. Anche per lui il momento era propizio, crisi della politica, elettori scontenti di ogni partito, elettori in fuga da PDL e PD. Fonda il MoVimento 5 Stelle, abbinato a un contrassegno registrato a nome di Beppe Grillo, unico titolare dei diritti d’uso dello stesso Non si sa mai che, se funziona, col copyright, ci fa pure dei soldi. Per ora ha un sindaco in una città "difficile" che un amico di Parma mi descrive così: “Chi vive a Parma, vive la realtà di una partitocrazia consociativa, maggioranza ed opposizione si lottizzano ogni risorsa economica presente nel territorio. Occupano i posti di lavoro disponibili affidandoli ai loro tesserati, i quali esercitano un potere discrezionale nei confronti dei cittadini con molto dispotismo.
Parma è anche una città massonica, viene in pratica governata da un governo ombra, formato dalle famiglie industriali della zona che esercitano il controllo dell’informazione attraverso il possesso della Gazzetta di Parma, delle TV e radio locali.I partiti dominanti, PD e PdL, convivono pacificamente con la CONFINDUSTRIA locale, dividendosi appalti e risorse economiche in piena armonia.Pizzarotti in questo contesto rappresenta una scommessa verso il nuovo ed il desiderio di cambiamento.Penso che se il Pizzarotti non troverà un sistema di “equilibrio” con i potentati locali lo faranno a pezzi, mentre, se scenderà ad un compromesso con questi, regalerà un inevitabile delusione per chi lo ha eletto.”


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